Leonardo Onetti Muda

“Non reciso _ Uncut”
Non recido fiori.
Questi non sono fiori qualunque fotografati qua e là, sono quelli nati da semi che mia madre piantò e coltivò e che mi impegno a mantenere in vita, simbolo di un legame, come il titolo di questo lavoro, non reciso.
Fiori fotografati in un “tra”, durante la transizione dalla piena fioritura alla marcescenza, in un momento in cui solitamente vengono ignorati, tagliati e gettati. Li illumina una luce intenzionalmente pilotata, non solo per evidenziare le caratteristiche morfologiche e valorizzare il loro aspetto, ma anche per portare lo sguardo, l’attenzione al divenire in uno dei suoi tanti aspetti, luce come visione dell’impermanenza, della ciclicità dell’esistenza in un continuo rinnovarsi.Come tutti gli esseri viventi anche i fiori appaiono simili ma non sono uguali. Ho osservato che i fiori quando appassicono si differenziano tra di loro in modo ancora più rilevante, con la loro piccola storia, più fragili e instabili, ogni piccolo elemento o accadimento ne modifica l’apparenza.
La vita, il concetto stesso di bellezza, tutto è relativo, fragile.
Anche se poco o per nulla ci soffermiamo a osservare, ma ogni cosa, ogni momento, ha le sue peculiarità, può avere una sua bellezza, catturare la nostra attenzione, destare meraviglia, e, guardando con ancora maggiore profondità, anche insegnarci qualcosa.
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Sono disponibili stampe a getto di inchiostro stampate su carta di alta qualità così come sono, oppure montate su pannelli in acciaio ossidato o legno bruciato che creo personalmente, “giocando” con l’ossidazione e la combustione, gli stessi processi naturali che trasformano questi fiori.

“Non reciso _ Uncut”

I don’t cut flowers.
These are not flowers just any photographed here and there, they are the ones born of the seeds that my mother planted and that I commited to keep alive, symbol of a bond, as the title of this work, un-cut.
Flowers captured in a “in between” moment, in their transition phase of their full bloom and wilt, photographed at a time when they usually are ignored, cut and thrown away.
They are lit by a light intentionally driven not only to highlight the morphological features and enhance their peculiarities but also drive attention to one of the many aspects of the becoming, light as vision of impermanence, of the cyclicity of existence in a continuous renewal.
Like all living things, even the flowers appear similar but are not the same. I have observed that when flowers wilt they differ even more from each over, with their little story, more fragile and unstable, every little element or event changes their appearance.
Life, the very concept of beauty, everything is relative, fragile.
Even if we observe little or nothing, but everything, every moment, has its peculiarities, can have its own beauty, capture our attention, arouse wonder, and, looking with even greater depth, even teach us something.
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Prints on fine art paper are available as they are or mounted on panels made of oxidized steel or burned wood that I create personally, “playing” with oxidation and combustion, the same natural processes that transform these flowers.

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